Golden Lady si rifà il look

ATL Group, azienda di divani, compra gli stabilimenti di Forlì-Cesena della nota azienda di calze e filati, dove un’area verde è sottoposta a stretti vincoli. É qui che entra in campo, grazie a un’attenta progettazione, BigMat Materiali Edili De Lorenzi.
Convertire un immobile industriale da un sistema di produzione a un altro per permettere il cambio di finalità non è mai una cosa semplice e di veloce attuazione, talvolta si devono affrontare anche difficoltà normative che sembrano bloccare lo sviluppo di indispensabili trasformazioni architettoniche. Per questo la comunicazione e il confronto tra istituzioni, progettisti, impresa e distributori di materiali edili diventa un tassello fondamentale. Proprio questo è accaduto nella Provincia di Forlì-Cesena in un cantiere che ha visto tra i protagonisti il punto vendita BigMat Materiali Edili De Lorenzi: il continuo aggiornamento e la varietà delle forniture presenti nella rivendita sono state un tassello fondamentale per la riconversione degli stabilimenti industriali venduti dalla società Golden Lady Company, il cui mercato copre il settore dei filati alle calze, alla ATL Group, specializzata nella produzione di divani imbottiti. Il progetto, affidato allo studio Eslaf di Forlì, ha coinvolto, nei sei mesi complessivi di lavori, oltre al punto vendita BigMat anche l’impresa edile P.I. 2000 Srl, che si è adoperata per la trasformazione di questo stabilimento composto da cinque fabbricati industriali realizzati a partire dagli anni ‘80 su un’area industriale posta in prossimità della autostrada A14.

Uno spazio verde "difficile" curato con i.idro DRAIN
L’intervento più impegnativo, e allo stesso tempo più importante, presentato nel progetto di riconversione ha coinvolto una piccola porzione di spazio verde esterno ai padiglioni. Esigenze di circolazione di mezzi pesanti e la creazione di un’area di carico scarico ha reso necessaria la pavimentazione di una parte dell’area verde che costeggia il fronte autostradale. Tale intervento però era bloccato dai regolamenti comunali che, secondo l’articolo 27 delle norme del PRG locale, richiedevano il mantenimento delle caratteristiche di permeabilità dell’area anche se accettavano la possibilità di una sua pavimentazione. La norma infatti sottolineava che ìnelle fasce di rispetto autostradale devono essere mantenute tutte le aree a verde e/o comunque permeabili”, rendendo quindi possibili interventi o modifiche nella quali però doveva perdurare il vincolo di permeabilità.
La scelta di utilizzare il prodotto i.idro DRAIN, il sistema drenante di Italcementi, ha permesso di rispettare le richieste elencate dalla norma e allo stesso tempo di garantire l’accesso di mezzi pesanti per le azioni di scarico e movimentazione. Il nuovo tecnologico materiale registra infatti una capacità drenante cento volte superiore a qualsiasi altro materiale di copertura, oltre a velocizzare lo sciogliersi di ghiaccio e neve grazie al continuo ricircolo d’aria all’interno della sua massa. Un prodotto dall’anima green in quanto facilita il recupero dell’acqua in falda.

Gli altri interventi
Gli altri interventi hanno invece catalizzato l’attenzione alla trasformazione della struttura interna ed esterna dei due padiglioni atti ad ospitare il ciclo produttivo della nuova proprietà. La riconversione ha portato alla necessità dell’apertura, in uno dei due fabbricati coinvolti, di un portone per l’ingresso delle materie prime utilizzate nel reparto tagli o della falegnameria. Apertura che è stata predisposta a sostituzione della finestratura continua presente su uno dei lati del fabbricato, lato che è stato allo stesso tempo allargato per agevolare le azioni di spostamento del materiale. I lati del padiglione che fronteggiano l’autostrada hanno subito a loro volta l’apertura, sia nei prospetti principali che in quelli interni, di una serie di portoni per permettere l’inserimento delle nuove strumentazioni necessarie al cambio di produzione ma anche per garantire possibili future disposizioni interne. All’interno si è reso necessario il riempimento, tramite pavimentazione industriale, delle ormai inutili e precedentemente utilizzate fosse dell’ex reparto tintoria. Una serie di pareti in gesso rivestito hanno permesso la suddivisione degli spazi interni per meglio organizzare i reparti dedicati al taglio e incollaggio da ciò che andrà ad ospitare il reparto insaccaggio e il magazzino per lo stoccaggio dei blocchi di poliuretano. Il reparto di insaccaggio è stato allo stesso tempo messo in comunicazione, tramite l’ausilio di aperture in pannelli di tamponamento e relativi portoni di chiusura di tipo REI, con i nuovi magazzini della falda e delle piume.
Sono stati inoltre realizzati i locali tecnici per quadri e UPS nel locale centrale e la realizzazione di due porte in muratura per migliorare i percorsi viari per entrare e uscire dalla struttura. La variazione di destinazione d’uso dei locali tecnici e produttivi ha reso necessario la variazione di alcune aperture, la costruzione di tramezzature così come l’apertura di alcuni lucernari a shed in copertura dei principali locali di produzione, al fine di migliorare le condizioni di luminosità e areazione. 
La copertura, oltre a subire i suddetti interventi di apertura dei lucernari, è stata soggetta anche a una necessaria, quanto invasiva, rimozione di parte dell’ampia presenza di lastre ondulate composte da materiale fibroso contenete, fra le altre cose, amianto. Il nuovo manto di copertura è stato realizzato tramite l’uso di lamiere in alluminio grecate e coibentate. Il secondo fabbricato è stato soggetto invece a una serie di interventi finalizzati al miglioramento degli accessi ai reparti di taglio dei tessuti, due portoni disposti uno in comunicazione con il fabbricato del quale si è parlato precedentemente, l’altro rivolto verso l’esterno. Le vecchie vie d’uscite sono state sostituite da nuove aperture e hanno subito un cambio di destinazione venendo occupate da nastri trasportatori, inseriti per la movimentazione automatica dei semilavorati da un padiglione all’altro.
Entrambi i padiglioni hanno subito il rinnovamento degli impianti termici e di quelli elettrici relativi ai servizi della produzione, oltre all’aggiornamento della rete degli idranti interni necessaria dopo i diversi cambiamenti strutturali.

 

Mr. Giuseppe Matera

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