Casa Comunale a Vezia (Lugano) con il cemento fotocatalitico
L'architetto Cristina Zanini Barzaghi racconta il progetto della Casa Comunale di Vezia (Lugano) dello studio Beier Cabrini Architetti. Per la realizzazione è stato utilizzato i.active TECNO a base di TX Active, la soluzione di Italcementi che, grazie alle proprietà fotocatalitiche, mantiene il colore chiaro e l'immagine architettonica desiderata nel tempo.
"Con l’inaugurazione della nuova casa comunale abbiamo avuto conferma che l’idea urbanistica di situare il centro civico in stretta relazione con l’antico nucleo del paese e di trasformare il vuoto residuo del Pradasc in un verde pubblico, era quella giusta.
E’ vero che l’impianto urbanistico originario prevedeva anche la formazione di un edificio residenziale commerciale lungo la cantonale, a proteggere dal rumore e dall’inquinamento del traffico sia la nuova piazza sia il parco (e speriamo che quest’occasione venga un giorno compresa e realizzata), ma anche così il centro civico, con il suo grande porticato, arriva a svolgere la funzione di nuovo spazio d’incontro e aggregazione degli abitanti di Vezia. L’edificio, situato sull’asse del percorso pedonale che attraversa il paese, viene a formare la nuova testa sud del nucleo, a completare l’impianto urbano esistente caratterizzato da un tracciato generatore a due assi perpendicolari, concluso sinora solo a Est dalla Chiesa parrocchiale. I collegamenti pedonali che convergono e si articolano fra la casa comunale ed i quartieri circostanti stabiliscono nuove relazioni fra la periferia ed il nucleo storico. Il presupposto urbanistico di creare un grande spazio coperto, libero da pilastri, il più possibile aperto ad accogliere tutti i percorsi, ha portato a ridurre la struttura portante ad un sistema statico minimo formato da quattro lame verticali e un piano in aggetto.
L’involucro ospita gli spazi principali che compongono la casa comunale, ubicati precisamente secondo la loro funzione e in stretta relazione con il contesto:
. a piano terreno, accessibile direttamente dal portico collegato con una rampa in granito al percorso pedonale che attraversa il nucleo, troviamo la sala multiuso, una sorta di piazza pubblica coperta che si sviluppa in altezza su un doppio spazio, affacciata con una grande vetrata a ovest verso il territorio della Valle del Vedeggio e il rilievo del Malcantone.
. al primo piano, organizzati a corona attorno alla doppia altezza della sala multiuso (a formare nel contempo la copertura del portico) troviamo gli spazi aperti dedicati agli uffici dell’amministrazione comunale, orientati verso la città e l’espansione urbanistica che si sviluppa lungo la Cantonale a Sud
. da ultimo sul lato nord è ubicato il blocco dei servizi, che sviluppato su tre piani organizza e distribuisce gli accessi ed locali di servizio del CC. Il foyer, aperto con una grande vetrata verso il nucleo del paese, vuole confermare lo stretto rapporto che il nuovo edificio intende stabilire con le preesistenze storiche.
La materializzazione del progetto ha dovuto rispondere a due esigenze contrapposte: da un lato esprimere il carattere architettonico semplice e funzionale di un edificio pubblico e dall’altro contenere l’esuberanza tecnicistica dovuta all’importante presenza dell’impiantistica in un edificio standard MINERGIE.
La costruzione è caratterizzata da un elevato grado di coibentazione dell’involucro abbinato allo sfruttamento delle energie rinnovabili provenienti dal sottosuolo e dall’irraggiamento solare. La distribuzione del freddo e del calore negli uffici avviene tramite serpentine annegate nel getto, così da sfruttare l’inerzia del soffitto in calcestruzzo, mentre la ventilazione ed i termoconvettori sono integrati nel serramento perimetrale. Nella sala multiuso il rivestimento ligneo, oltre a garantire la qualità acustica dell’ambiente, nasconde al suo interno l’immissione e l’aspirazione dell’aria e tutti gli impianti audiovisivi. I minerali scelti per la composizione delle lastre in graniglia del pavimento sono i medesimi utilizzati nella facciata esterna (cemento bianco e inerti Zandobbio) miscelati con polvere di Breggia, a riprendere il colore del rivestimento ligneo interno.
L’involucro esterno è stato realizzato con calcestruzzo bianco fotocatalitico i.active TECNO di Italcementi (in grado di autopulirsi mediante scomposizione chimica delle particelle inquinanti) gettato in opera e agganciato alla struttura orizzontale. La qualità scultorea, quasi marmorea, di questo materiale sottolinea il carattere pubblico all’edificio.
La riuscita integrazione delle componenti tecnologiche ci ha permesso di conformare spazi sobri e luminosi, con una propria aura e caratterizzati da un espressione architettonica essenziale".
Posizione
Via A. Daldini, 136943 Vezia (Svizzera)