La SS640, la Strada degli Scrittori infrastruttura e simbolo di Sicilia

La SS640, conosciuta come “Strada degli Scrittori”, rappresenta oggi una delle infrastrutture viarie più importanti dell’isola. Progettata per migliorare la connessione tra il centro e il sud della Sicilia, questa arteria interprovinciale ha saputo unire territori e promuovere lo sviluppo regionale attraverso interventi di riqualificazione e modernizzazione. L’opera, la cui realizzazione è stata oggetto di numerosi interventi e investimenti, si articola in molteplici lotti e tratti, caratterizzati da distanze notevoli e opere strutturali di varia natura.

Il progetto è in fase di ultimazione e ha previsto l’ampliamento della carreggiata esistente e il raddoppio delle corsie, in particolare dalla città di Agrigento fino al raccordo con l’autostrada A19 “Palermo-Catania”. 
In questo contesto, l’ultimo grande intervento, ora in fase di completamento, riguarda la realizzazione del Viadotto San Giuliano, opera che simboleggia il culmine di un lungo percorso di trasformazione infrastrutturale. 
In questo grande lavoro è stata coinvolta anche Heidelberg Materials che ha fornito il cemento dall’impianto di Isola delle Femmine (PA) e il calcestruzzo dagli impianti a disposizione lungo il tracciato.

Una storia di lotti, svincoli e gallerie
La storia della SS640 è quella di una lunga e articolata evoluzione, che ha visto il coinvolgimento di diversi enti e investimenti pubblici e privati. 
Sin dall’origine, l’intero intervento è stato suddiviso in due lotti distinti: il primo, ricadente nella provincia di Agrigento, è stato completato nel 2017 e ha comportato un investimento di 535 milioni di euro per la realizzazione di 31,2 chilometri di nuovo tracciato; i lavori del secondo lotto invece coinvolgono 28 chilometri di estensione stradale nell’area nissena, tutt’ora in corso, a fronte di un investimento complessivo di 990 milioni di euro. 
Quest’ultima fase, affidata alla “Empedocle 2 SCPA” – una società consortile costituita nel 2010 e composta dalla Cooperativa Muratori e Cementisti - CMC di Ravenna e dal Consorzio Integra ha portato alla pianificazione e realizzazione, in oltre 62 chilometri lineari, di imponenti opere infrastrutturali, tra cui sei svincoli, diverse gallerie (sia naturali che artificiali) e numerosi viadotti.

Il cantiere ha assunto con il tempo dimensioni sempre maggiori, richiedendo la partecipazione di società di ingegneria di elevata specializzazione. L’intervento, affidato ad ANAS S.p.A. – parte del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – ha beneficiato di finanziamenti significativi, tra cui quelli provenienti dal Programma Operativo Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Sicilia 2007-2013, con un investimento totale che ha superato il miliardo di euro. 
L’evoluzione del cantiere ha richiesto svariate fasi di progettazione avanzata, rilievi geotecnici e studi ambientali, indispensabili per affrontare le criticità tipiche di un territorio variegato come quello dell’entroterra siciliano. 
L’infrastruttura è quasi completata nella sua interezza, anche dopo la recente inaugurazione della Galleria Caltanissetta. Si continua a lavorare nel cantiere del viadotto San Giuliano, ultimo segmento strategico utile al completamento definitivo dell’opera, previsto ad oggi entro la fine del 2025.

L’ultimo tassello: un viadotto con ponte ad arco
Come abbiamo visto, in questi anni si è proceduto al raddoppio delle corsie, partendo da Agrigento e proseguendo fino al raccordo con l’autostrada A19, con l’obiettivo di aumentare la capacità di traffico e garantire condizioni di sicurezza ottimali per tutti gli utenti. 
L’adeguamento dell’infrastruttura ha comportato la realizzazione di opere ingegneristiche per il consolidamento del territorio coinvolto: fondazioni, paratie, impalcati hanno reso particolarmente operosa la cementeria di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, che ha fornito il cemento 42.5 IV pozzolanico.
Non solo manufatti. Il progetto ha previsto l’installazione di nuove segnaletiche, il potenziamento dei sistemi di illuminazione e l’introduzione di avanzati dispositivi di sicurezza, indispensabili per gestire in maniera efficace tratti ad alta intensità veicolare. 
Gli interventi strutturali più ingombranti risultano oggi completati, al netto del Viadotto San Giuliano, che scavalcando il degradare di una valle, ricongiungerà la viabilità tra la nuova galleria Caltanissetta e il segmento terminale della SS640, prima di innestarsi sulla A19.
La complessità di questo cantiere è dovuta non solo alle dimensioni imponenti del ponte, ma anche alle condizioni geologiche del terreno, caratterizzato da strati argillosi e la presenza di falde sotterranee.
Nel cantiere del viadotto San Giuliano la società MAEG, specializzata in grandi infrastrutture e carpenterie metalliche di rilevanza nazionale e internazionale, sta realizzando un ponte che si distingue per una campata ad arco di 180 metri e un’altezza in chiave di 36 metri, rappresentando uno degli elementi strutturali più delicati dell’intero intervento.

Il Direttore Tecnico di MAEG, Ing. Massimo Montaldo, ha sottolineato le sfide affrontate in cantiere:
"Abbiamo dovuto riprogettare l’intero sistema di montaggio, rifare la modellazione del ponte e aggiornare le relazioni di calcolo, e in circa un mese siamo riusciti a realizzare il primo varo di spinta."
La riprogettazione di questo manufatto è stata avviata lo scorso settembre. La fase di varo, eseguita attraverso un sistema di spinta che impiega strand-jack con una forza di tiro pari a 200 tonnellate, ha visto l’impiego di un avambecco lungo 70 metri, fondamentale per sostenere l’arco del ponte.
“Il Viadotto San Giuliano si caratterizza per una serie di elementi strutturali innovativi - spiega l’Ing. Montaldo. “L’arco è montato grazie ad una pila provvisoria centrale e l’intervento è stato progettato per aggirare le problematiche imposte dal terreno: in una campata da 80 metri, soggetta a frane continue, l’impiego di mezzi pesanti è risultato impraticabile.
 
Per questo motivo ci siamo avvalsi di macchine potenti e agili per consentire il sollevamento e l’assemblaggio dell’arco in condizioni di estrema difficoltà. La presenza di una pila provvisoria centrale, consolidata grazie all’impiego di palificate lunghe 30 metri, ha permesso di bloccare le frane in corrispondenza di zone critiche, garantendo così la stabilità dei vari fronti”.
La fase di varo del ponte, che una volta terminato avrà un peso di acciaio nell’ordine di 2100 tonnellate, è attualmente al 90% di completamento: mancano soltanto gli ultimi 15 metri e i due conci finali di testata, essenziali per la chiusura dell’impalcato.
“Si è reso necessario operare in modo estremamente coordinato per evitare collisioni tra l’avambecco e il terreno del rilevato - continua l’Ing. Montaldo - tanto che durante le fasi di spinta abbiamo la necessità di smontarlo”.

Ricucire il territorio
Una volta completata, la SS640 “Strada degli Scrittori” assumerà un ruolo strategico fondamentale per la mobilità in Sicilia
La nuova configurazione della strada consentirà di collegare in modo efficiente la costa meridionale e la città di Agrigento con la dorsale autostradale A19 Palermo-Catania, migliorando notevolmente i tempi di percorrenza e garantendo una maggiore sicurezza per tutti gli automobilisti.
L’infrastruttura non si limita a rappresentare una semplice via di comunicazione, ma diventa un elemento chiave per favorire lo sviluppo economico del territorio. L’ampliamento e il raddoppio delle carreggiate di fatto favorirà un più agevole transito dei mezzi pesanti, evitando interferenze con i principali centri abitati.

La prossima apertura del tratto del Viadotto San Giuliano, con la sua imponente campata ad arco, segna il completamento di una serie di interventi che hanno trasformato radicalmente il profilo viario di questa area della regione.
Oltre agli interventi più lineari e diffusi, il clou dell’infrastruttura è senza dubbio rappresentato dalla Galleria Caltanissetta, recentemente inaugurata e che rappresenta la più lunga di tutta la Sicilia. Questo tunnel a doppia canna lungo quattro chilometri, integrato nel sistema della SS640, è probabilmente l’opera più complessa e strategica dell’intero progetto, se si considera la sua funzione di bypass che scorre al di sotto della città di Caltanissetta. 

La sinergia tra le opere realizzate – dal raddoppio delle corsie, agli interventi sui ponti e viadotti, fino alla galleria – evidenzia come la SS640 sia stata concepita come un sistema integrato di opere utili a rispondere alle esigenze di una mobilità interna, più moderna e sicura. 
Un’infrastruttura come simbolo culturale

Il progetto della Strada degli Scrittori rappresenta anche un innovativo itinerario culturale e turistico che invita a riscoprire i luoghi ispiratori dei grandi scrittori siciliani, immergendosi nelle atmosfere narrate nei loro romanzi e nelle opere teatrali. 
L’idea, proposta dal giornalista Felice Cavallaro, fu ufficializzata l’11 novembre 2013 a Racalmuto con un protocollo d’intesa firmato in presenza di esponenti istituzionali come l’allora Ministro per i Beni culturali Massimo Bray e il Presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone. Da allora, il progetto ha visto il coinvolgimento attivo della Giunta di Governo Siciliano, che ha mobilitato enti locali, associazioni culturali, operatori turistici e imprenditori, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, artistico ed enogastronomico della regione. 

La concreta realizzazione del percorso è stata ulteriormente consolidata il 4 febbraio 2016, quando Anas ha ufficialmente intitolato la statale SS640 “di Porto Empedocle” come “La Strada degli Scrittori”, integrando così in un unico itinerario siti archeologici, teatri, musei, cantine e paesaggi unici. 
In questo modo, il visitatore ha l’opportunità di rivivere le atmosfere che hanno ispirato autori come Pirandello, Sciascia, Camilleri e molti altri, scoprendo località emblematiche che vanno da Racalmuto ad Agrigento, passando per Caltanissetta e oltre. L’iniziativa coniuga storia, letteratura e tradizioni locali, e rende omaggio alla ricca eredità culturale della Sicilia.

Il calcestruzzo di Heidelberg Materials
Un aspetto fondamentale nella realizzazione di un’opera di tale complessità riguarda la scelta dei materiali. Heidelberg Materials ha fornito il cemento Duracem 42.5 IV pozzolanico, perché Anas ha richiesto che il calcestruzzo fosse resistente agli attacchi solfatici per un migliore durabilità dell’opera.
In quest’ottica, il calcestruzzo fornito da Heidelberg Materials si è rivelato determinante per superare le sfide legate alle condizioni geologiche e ambientali del territorio siciliano.
Il calcestruzzo in questione è stato selezionato per le sue elevate caratteristiche meccaniche, la resistenza alle sollecitazioni e una notevole durabilità, elementi indispensabili per sostenere il carico strutturale e garantire la sicurezza dell’intero intervento. L’utilizzo di questo tipo di calcestruzzo ha permesso di ottenere un compromesso ottimale tra leggerezza e resistenza, fondamentale per la gestione dei carichi dinamici e statici imposti dal traffico e dalle sollecitazioni ambientali.

Più nel dettaglio sono stati progettati calcestruzzi per speciali applicazioni prestazionali riguardanti la realizzazione di solette [Cod. d, nel prospetto] su impalcati sostenuti su pile, predalle [Cod. e], travi prefabbricate [Cod. f] e cordoli alla francese [g]. 
Nel caso delle solette [d] è stato fornito calcestruzzo in classe di resistenza C35/45, classe di esposizione XD3, consistenza S4 (Slump test mm 160-210) e S5 (Slump test mm ≥220) con cemento pozzolanico progettato nel rispetto del quadro normativo di settore (UNI EN 206 e UNI 11104)
[Per il completamento delle predalle [e] è stato effettuato un apposito studio che ha condotto all’impiego di conglomerato di classe C35/45 XD3, capace di restituire resistenze meccaniche alle brevissime stagionature e garantire performance secondo prescrizione, ovvero 25Mpa entro 24 ore. Per tale ragione il conglomerato assume la sigla convenzionale “RJ”.]

I cordoli alla francesce [g] invece hanno previsto un calcestruzzo in classe di resistenza C45/55, classe di esposizione XD3 (secondo UNI EN 206 e UNI 11104) e classe di consistenza S5 (Slump test mm ≥220), nel rispetto delle Norme tecniche delle costruzioni [NTC 2018]. La miscela di calcestruzzo studiata nello specifico ha previsto l’utilizzo di cemento CEM I 52,5R proveniente dallo stabilimento di Porto Empedocle, aggregati di natura calcarea e impiego di additivi acrilici ad alta riduzione di acqua. Per agevolare la fase di scasseratura in prossimità delle 24 ore di maturazione, sono state impiegate formule additivanti di tipo accelerante in contesto precast, per ottenere valori elevati di resistenza a compressione alle brevi stagionature. In fase di monitoraggio i tecnici della Heidelberg Materials Italia Calcestruzzi Spa hanno predisposto appositi provini di calcestruzzo spigolo 15cm al fine di sottoporre il prodotto ad un costante controllo di conformità delle resistenze meccaniche ai parametri di progetto. La resistenza media in esercizio ha restituito valori > 70 MPa.

Particolari realizzazioni di cordoli alla francese [g] sono stati realizzati con il metodo estruso del calcestruzzo. Mediante l’ausilio di un’apposita “cordolatrice” è stata conferita la forma alla cunetta su cui scorre l’acqua piovana. La miscela è stata studiata ad hoc nella sua struttura composizionale, decisamente arricchita di sabbia fine utile alla fase di estrusione. In assenza di questa condizione, infatti, il cordolo non avrebbe mantenuto la forma importata dalla cordolatrice. 

Le principali classi di resistenza studiate e fornite per l’opera si riassumono nel prospetto che segue: 

Cod. Mix Classe di resistenzaClasse di esposizioneClasse di consistenzaDmax    Cemento Tipo e ClasseStabilimento 
a.C25/30XC2    S3 e S425mmIV/A-P 42,5NIsola delle Femmine 
b.C28/35XC2    S4 e S525mm    IV/A-P 42,5NIsola delle Femmine 
c.C32/40XC4     25mm    IV/A-P 42,5NIsola delle Femmine 
d.C35/45XD3     25mm    IV/A-P 42,5NIsola delle Femmine 
e.C35/45
RJ_25MPa in 24h
XD3    S4     16mm    I 52,5RPorto Empedocle 
f.C45/55  25mm    I 52,5RPorto Empedocle 
g.C25/30  25mm    IV/A-P 42,5N Isola delle Femmine 
        

Dal 2010 ad oggi, le unità produttive Heidelberg Materials Italia Calcestruzzi SpA impegnate nella fornitura delle miscele di calcestruzzo sono state quelle di Caltanissetta, ancora in attività di fornitura sullo stesso cantiere, Canicattì, Favara e Scintillia. 
 

Ufficio Stampa

Innovation Campus Milano Via Lombardia 2/A
20068 Peschiera Borromeo
Italia

ss640_1.JPG.

ss640_2.JPG.

ss640_3.JPG.

ss640_4.JPG.

ss640_5.JPG.

SS640__Ph Roberto Conte.jpg.

SS640_ph Roberto Conte_1.jpg.